L'architetto Mario Chiattone

Esposto al LAC

Datazione

1924

Categoria

Dipinto

Materiale / Tecnica

Olio su tela

Dimensioni

103.5 x 103 cm

Collezione

Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano. Collezione Città di Lugano. Donazione Chiattone

Numero d’inventario

CCL-2480
Achille Funi nasce a Ferrara nel 1890. Si forma alla scuola d’arte della città e successivamente all’Accademia di Brera a Milano, dove aderirà al Futurismo e sarà tra i fondatori del gruppo d'avanguardia Nuove Tendenze con gli architetti Mario Chiattone e Antonio Sant’Elia. Nel 1920 firma insieme a Leonardo Dudreville, Luigi Russolo e Mario Sironi il Manifesto futurista “Contro tutti i ritorni in pittura”. Due anni dopo sarà tra i fondatori del Novecento italiano, aderendo così a una volontà di “ritorno all'ordine” nell’arte dopo le sperimentazioni avanguardistiche del primo Novecento. Negli anni trenta teorizza e pratica il ritorno alla pittura murale e dal 1939 insegna tecnica dell’affresco all’Accademia di Brera. Nel 1945 ottiene la cattedra di pittura all'Accademia Carrara di Bergamo, dove diventerà direttore, tornando però a insegnare a Brera negli anni cinquanta. L’interesse per la figura come soggetto principale dell’opera e l’attenzione al mestiere sono le caratteristiche dominanti del classicismo degli anni venti. "L’architetto Mario Chiattone", entrato nelle collezioni civiche luganesi grazie alla donazione della famiglia Chiattone, è stato esposto in occasione della prima apparizione collettiva del gruppo Novecento alla Biennale di Venezia del 1924 e presentato successivamente in uno studio di Margherita Sarfatti dedicato all'opera di Funi e pubblicato nel 1925. L’opera colpisce per la semplificazione delle forme, che si nota in particolare nella resa degli abiti dell’architetto, rappresentati con poche maestose linee, e delle case sullo sfondo, totalmente prive degli ornamenti architettonici diffusi all’epoca. Oltre a ciò, una sintesi stilistica accomuna ogni elemento presente nella scena.